“La ragazza della porta accanto” Laura

“La ragazza della porta accanto” Laura

Durante il mese di agosto, proprio quando i social network sono letteralmente impazziti e strabordavano di selfie e foto ritoccate in costume, ho dato vita a un progetto personale dedicato al ritratto.

Più di 1 milione di selfie al giorno, 58.425.492 foto con il tag #selfie su Instagram: i numeri parlano chiaro. Ogni giorno, i social network ci pongono davanti la nostra immagine e ci costringono a interrogarci sulla nostra percezione della bellezza.
Attraverso gli autoscatti è facile accettarsi: con una media di 25 foto prima di essere davvero soddisfatti, la scelta del filtro giusto e qualche ritocco alla luminosità, il gioco è fatto.

I social media hanno accentuato la tendenza sociale dell’essere umano di piacere agli altri e sentirsi accettato. E diciamocelo, ci sentiamo tutti, chi più chi meno, un po’ tirati in causa.

     La bellezza ai tempi di Instagram impone perfezione, precisione, expertise, scenografia. Un bello che ti mette quasi soggezione e ti fa sentire in imbarazzo, tanto è diverso e lontano da te. 

La bellezza ai tempi di Instagram porta alla convinzione di voler cambiare sé stesse. Eppure la bellezza o la cura di sé non dovrebbero essere legate a standard alcuno, bensì fornire ad ognuno di noi i giusti strumenti per essere noi stessi al nostro meglio, senza doverci necessariamente trasformare in un clone di nessuno per sentirci a nostro agio nel condividere una nostra foto con gli hashtag #makeup o #beauty.

Qualcosa che, quando al mattino lui si sveglia al tuo fianco, non pensa di essere finito per sbaglio nella camera da letto della sorellastra di Cenerentola, con la quale ha ballato tutta la sera. Qualcosa che non cambia i nostri connotati, che non fa apparire il viso più magro, gli occhi più allungati o il naso più piccolo. Quello non siamo noi. Quello è una finta copia wannabe di qualcuno che abbiamo visto su internet – e che spesso non riesce neanche troppo bene, facendoci sembrare quasi ridicole. Delle maschere.

Siate voi stesse, non vergognatevi delle vostre lentiggini, di un viso paffuto, di occhi infossati o di un brufoletto nella zona sbagliata del viso. Siete voi.

E dovete amarvi, rispettarvi e celebrarvi.

Ben venga un fondotinta luminoso, quell’ombretto che risalta le pagliuzza dorate dei vostri occhi, un rossetto rosso che accende subito il viso come se aveste due fari puntati su di voi. Ma non cercate di cambiarvi, o di assomigliare a qualcuno di diverso da ciò che vedete nello specchio quando vi soffermate ad osservare un’immagine già perfetta così com’è, ma che siete troppo impegnate a criticare per accorgervene.

Siate splendidamente, eccezionalmente, orgogliosamente voi  e fatevi in ogni momento portatrici della straordinaria potenza – ed essenza – di #beautydefect, un progetto nato dalla voglia  della Vlogger Giulia Carucci, di creare una rete di persone realmente consapevoli. Consapevoli della loro fisicità, dei loro pregi e difetti.

#beautydefect vuole essere un modo per sensibilizzare alla salute, a prendersi cura del proprio corpo in maniera sana. Non condanna ritocchi estetici e non condanna l’uso delle app social per cancellare un’occhiaia o un brufolo, ma condanna chi mediante questi mezzi stravolge i propri connotati rendendo la persona nelle foto quasi irriconoscibile.

Questo hashtag è un invito a prendere consapevolezza della realtà e non a nascondersi dietro a una maschera che nella vita reale non riusciremmo mai ad indossare.
Prendiamoci cura di noi ma non  rinunciamo alla nostra  personalità.. che ci rende perfetti perché diversi.

Su questo scenario sociale e social prende vita “LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO“, lo specchio di noi stessi, quello vero.

È con grandissimo piacere che oggi vi presento LAURA, una ragazza estremamente femminile che, però, spesso si nascondeva dietro preconcetti e critiche sciocche. In continua lotta con un fisico davvero in forma – forse troppo? –  per non parlare dei capelli ribelli sempre raccolti e tirati indietro.
Uno sguardo luminoso e solare ma che dentro urlava la sua guerra!

Chiudo questo articolo con il pensiero di Laura :

“Ho conosciuto Emiliano al di fuori dal suo ambito lavorativo. Le prime volte avevo notato che mi osservava, sapevo che lavoro faceva e ho pensato fosse deformazione professionale.

Un giorno chiacchierando di foto e “prendendomi in giro” analizzando alcune mie foto mi lancia una “sfida”, mi chiede se ero disposta a mettermi in gioco per un suo progetto. Non ho esitato e ho accettato questa sfida.

Non sapevo di che progetto si trattasse ma lui trasmette la sua professionalità.

È arrivato il giorno dello shooting… ero super euforica ma allo stesso tempo in ansia, non è il mio lavoro.
La prima mezz’ora mi sentivo in imbarazzo, non sapevo come muovermi…mi sentivo impacciata ma con il suo aiuto abbiamo trovato la giusta sintonia.
Alla fine del servizio mi sentivo bene, contenta di essere riuscita ad essere me stessa… curiosa di vedere gli scatti e capire cosa avesse trasmesso il mio viso, il mio corpo.

Per un giorno mi sono sentita una vera è propria modella della “porta accanto” perché ribadisco questo non è il mio lavoro ma ora posso dire che chiunque può essere modella. La bellezza non è solo quella esteriore ma è tutto ciò che una fotografia riesce a catturare. Gli scatti di Emiliano mi hanno fatto capire tanto, mi hanno fatto capire chi sono e cosa posso trasmettere senza vergognarmi dei miei muscoli o del mio naso… Io sono questa.”

Credits: https://mashafedele.com/ e https://thegoldlash.com/

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